Star Trek: Discovery seconda stagione – La recensione di Se Ricordo Bene (Episodio 8).

Da venerdì 8 marzo è in pubblicazione l’ottavo capitolo della seconda stagione di Star Trek: Discovery, intitolato “Se Ricordo Bene”, queste le nostre considerazioni.

Come molti trekker sapranno, Christopher Pike, Interpretato originariamente da Jeffrey Hunter, è un personaggio partorito dalla mente del grande Gene Roddenberry e designato quale capitano della mitica USS Enterprise NCC 1701 nel primo pilot della Serie Classica intitolato “Lo Zoo di Talos” (The Cage), ambientato nell’anno 2254.

Il pilot fu purtroppo bocciato dalla NBC, pertanto ne fu commissionato un secondo (Oltre La Galassia), in cui però al comando dell’Enterpise troviamo un giovane capitano di nome James T. Kirk. Nonostante il personaggio non fu più riproposto, Christopher Pike ha lasciato un segno indelebile nella nostra memoria collettiva.

Fatta questa doverosa premessa, andiamo ora di analizzare l’episodio oggetto di questa recensione.

“Se Ricordo Bene” inizia appunto riproponendo un sunto dello “Zoo di Talos”, utilizzandone le immagini originali. Una scelta registica questa che vuole sicuramente puntare nei cuori dei fan più nostalgici.

L’episodio si connette perfettamente al pilot del 1965 ed è una geniale preparazione agli avvenimenti accaduti nel 2267 in “L’Ammutinamento” (The Menangerie), il doppio episodio (11 e 12) della  prima stagione TOS.

Qui Pike è tormentato dai suoi ricordi legati al suo primo drammatico sbarco su Talos IV. Il pianeta è ben rappresentato, le ambientazioni ed i suoi abitanti sono fedelmente riprodotti, così come i famosi fiori blu cantanti. Anson Mount riesce magistralmente nella riproposizione di un personaggio iconico, facendolo suo e risultando magnificamente somigliante al compianto Jeffrey Hunter.

Finalmente riusciamo a vedere Spock che, dopo varie vicissitudini, ha ripreso possesso della propria mente. L’interpretazione di Ethan Peck è efficace e convincente. La nebbia che grava sul rapporto tra Burnham ed il ritrovato fratello qui comincia a diradarsi, come incominciano a schiarirsi le ombre sull’Angelo Rosso. Ora sappiamo cosa potrebbe essere, ma non chi.

Unico neo di questa puntata, a nostro avviso, è il tormentato rapporto tra Stamets ed il redivivo Dott. Culber, sempre più avulso e rappresentato ora  in maniera patetica ed in modo stucchevole. Soap Opera indirizzate ad un pubblico femminile hanno saputo trattare in maniera più matura il tema dell’omosessualità.

Frequenze di chiamata aperte!

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